Itinerario di una settimana con partenza da Fes, tra inconvenienti, cambi di rotta e dubbi relativi al primo viaggio in Africa con i bambini
La voglia di partire per un viaggio fuori dall’Europa era tanta. Però non ci andava di dover affrontare troppe ore di volo. E neanche di doverci aggiustare al fuso orario di paesi lontani. Il Marocco è facilmente raggiungibile con compagnie low cost e pur trovandosi a sole tre ore di volo è già una meta dal sapore esotico, decisamente affascinante e con un grande potenziale per le famiglie con bambini, perché è un po’ come entrare in un libro di storia o un romanzo di avventura.
Fes o Marrakech? Questa è la prima domanda che ci siamo fatti io e mio marito. Abbiamo scelto di volare su Fes per diversi motivi: intanto perché il biglietto aereo era decisamente più economico, ma anche perché, informandomi un po’, Marrakech mi è sembrata troppo caotica, meno autentica, più a rischio di stress e fregature e inoltre ho pensato che i miei figli sarebbero rimasti particolarmente impressionati dalla labirintica medina di Fes, la più antica del mondo, e che pur ricevendo migliaia di turisti, conserva ancora intatta la sua personalità: con i venditori al mercato che, cercano sì, di venderti la loro merce e magari di fregarti vendendola al triplo del prezzo, e qualche ragazzo che ti avvicina e insiste per farti da guida, ma con la maggiorparte delle persone che ti ignorano e fanno la propria vita. Insomma Fes non è una riproduzione per turisti di un passato che non c’è più e questo è stato il punto decisivo a suo favore!
Il nostro itinerario inizialmente era questo:
Domenica : arrivo a Fes nel primo pomeriggio
Lunedì : Fes
Martedì : bus ( 3 o 4 ore ) per Chefchaouen, la città blu
Mercoledì : Chefchaouen
Giovedì : taxi ( 1h ) per Tetouan, città poco turistica, dalle pittoresche case bianche e situata a pochi chilometri dal mare
Venerdì: Tetouan e gita al mare
Sabato: ritorno a Fes ( 6h )
Domenica: volo di rientro
Alla fine abbiamo eliminato, a malincuore, Chefchaouen e Tetouan, perché abbiamo pensato che altrimenti avremmo passato quasi tutta la settimana seduti nei vari mezzi di trasporto e ciò sarebbe stato pesante soprattutto per i bambini.
Azrou, cittadina berbera sulle montagne del medio Atlante, ha sostituito Tetouan. Il viaggio, in taxi condiviso, è durato circa un’ora e mezzo. Siamo stati nella foresta di cedri, a pochi chilometri fuori dal centro abitato e abbiamo incontrato le bertucce originarie di queste zone.
Poi, invece di tornare a Fes, ci siamo diretti a Meknes, un’altra delle città imperiali, la più piccola, con meno monumenti e attrazioni turistiche, ma che a me è piaciuta molto perché la sua medina, più piccola, anche se non meno labirintica di quella di Fes, l’ho trovata quasi rilassante! Mi rendo conto che questo è forse un aggettivo azzardato per descrivere vicoli pieni di gente e di distrazioni di ogni tipo e nei quali risulta davvero difficile orientarsi…Racconterò il perché in un capitolo a parte, dedicato interamente a Meknes.
Gli ultimi due giorni li abbiamo trascorsi nella capitale, Rabat, la più europea delle città marocchine tra quelle da noi visitate. Moderna, piuttosto pulita, con zone molto belle e interessanti, come la Kasbah tutta blu ( un po’ di blu lo abbiamo trovato senza dover viaggiare fino a Chefchaouen!) e la spiaggia, che ai miei bambini è piaciuta in modo particolare, per le onde altissime dell’oceano Atlantico e lo spettacolo dei tanti surfisti.
C’eravamo posti il problema salute, andando con dei bambini, ma in realtà, almeno nelle città, l’acqua è sicura ( si sente il sapore del cloro!) e per il resto il rischio di malattie trasmesse dalle zanzare è molto basso, rispetto ad altre zone dell’Africa. Ci sono invece in giro molti animali randagi e andando con dei bambini si deve stare particolarmente attenti. Io ho detto fin da subito ai miei figli di non giocare e nemmeno accarezzare i cani e i gatti per strada…poi abbiamo dovuto comunque iniziare la profilassi antirabbica post contatto, per un incontro troppo ravvicinato di mia figlia C. con una scimmia ad Azrou, ma questa è un’altra storia, che racconterò in seguito!
Insomma è stato nell’insieme un bel viaggio, con qualche imprevisto, come il giro al pronto soccorso per il graffio della scimmia, ma che tutto sommato rifarei esattamente così. Fantastico anche il cibo: per i bambini si trova sempre qualcosa di adatto e i camerieri sono di solito carini e disponibili con i più piccoli. Il top sono le colazioni da nababbi servite nei Riad, ci mancano ancora adesso!

Il Marocco è un paese sicuro e adatto alle famiglie. Non a caso considerato “ la porta dell’Africa ” è una meta consigliata soprattutto a quei genitori amanti dei viaggi esotici che vogliono rivivere un po’ le esperienze della vita pre-figli, senza però dover andare troppo lontano.
A breve seguirà il resoconto delle varie tappe, per adesso buon fine settimana!
Bello! Mi piace come scrivi, mi hai fatto venir voglia di andare in Marocco… non vedo l’ora di leggere sulle varie tappe. Spero presto!
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Grazie! Mi fa molto piacere questo commento: infondo è per questo che scrivo! ☺️
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