Street food in giro per il mondo

MANGIARE IL CIBO DI STRADA OVUNQUE, SENZA AMMALARSI 509AEE75-6DD6-48E2-B482-18F84858956D

L’ispirazione per questo post credo me l’abbia portata l’autunno, con i suoi cieli grigi e le temperature che, almeno qui in Germania, hanno iniziato a scendere. In questi giorni mi è venuta una gran voglia di partire per destinazioni lontane, al caldo! Soprattutto sogno quei mercati caotici e pieni di cose buone da mangiare…il cibo di strada, che le guide sconsigliano. Ma è davvero un rischio per la salute? Io credo di no e voglio spiegare il perché.

Inizio da un ricordo: Mysore, la città dove, a detta di molti, si trova uno dei mercati più belli e colorati dell’India, nonché la sede di palazzi da sogno e di bellissimi templi. Per me questo nome sarà per sempre associato all’intossicazione da cibo più tosta della mia vita. Il famoso mercato ho fatto appena in tempo a vederlo, prima di essere colpita da un malore che mi ha messo completamente k.o. per tre giorni, trascorsi interamente nella stanza d’albergo, a fare la spola tra letto e bagno. Al quarto giorno, non essendomi ancora completamente ripresa, decido di chiamare un taxi per farmi portare alla clinica privata più vicina. Qua, un medico gentile e sorridente mi fa subito un prelievo di sangue, mi visita e poi, tra una domanda e l’altra sull’Italia, mi fa anche, bonariamente, una predica sul cibo di strada: ha mangiato alle bancarelle, vero? In realtà no, non questa volta almeno. Però sì, ci ho mangiato spesso, nel corso degli ultimi cinque mesi. Scuote la testa, il dottore: non si mangia per strada, solo nei ristoranti per turisti, quelli degli hotel. Il cibo di strada non è sicuro per voi stranieri! Non ho osato dire al medico che io in realtà mi sentivo già immensamente fortunata per aver avuto la prima intossicazione dopo cinque mesi in India e non il primo giorno, come mi era stato pronosticato da tutti, prima della partenza. Comunque ho annuito, come chi ha imparato la lezione, e ho promesso che sarei stata lontana dal cibo degli ambulanti, senza avere la minima intenzione di farlo, ovviamente. B3B3168D-3E09-4716-9826-865E720E611B

Perché per me lo street food è parte integrante dei viaggi in certi paesi del mondo…in quei paesi dove il cibo di strada è parte integrante della società! Mangiando solo negli hotel o nei ristoranti di lusso, mi sembrerebbe di perdermi una parte fondamentale del viaggio. Alcune pietanze, poi, esistono solo come cibo di strada, non le si potrebbe  ordinare in un ristorante, anche volendo.

Ma il punto più importante è che non credo assolutamente che la mia sia una scelta scellerata, come sembrano suggerire alcuni medici e guide turistiche. Consumare i pasti in strada o nei ristoranti frequentati per lo più dalla gente del posto, anziché mangiare il cibo che ha la reputazione di essere più sicuro, ovvero quello dei ristoranti di un certo livello, è possibile e a volte può essere addirittura preferibile: in tutti gli anni in cui ho viaggiato per l’Asia e l’America del sud, sono rare le volte in cui ho avuto problemi di salute. Oltre all’intossicazione in India, ricordo solo altri due episodi, molto più blandi: su un’isola del lago Titicaca, in Perù, e su un’isoletta in Brasile ( a quanto pare le isole mi portano sfiga!) e questo pur mangiando di tutto e spesso proprio cibo di strada. Anzi, sono quasi certa che due delle tre intossicazioni sopracitate siano state il risultato di un pasto al ristorante. Il punto fondamentale è che ovunque si scelga di mangiare bisogna tenere gli occhi bene aperti e fare attenzione a determinate cose:

SCEGLIERE I POSTI PIÙ FREQUENTATI 

Questo vale sia per le bancarelle che per i ristoranti: mai sedersi al tavolo di un posto semivuoto, si rischierebbe di mangiare cibo poco fresco. In molti paesi in via di sviluppo, la carne viene esposta su banconi del mercato non refrigerati, e per questo è fondamentale cucinarla e mangiarla il giorno stesso. Mi sento abbastanza sicura a consumare piatti a base di carne in locali molto frequentati, dove quasi sicuramente non mi verrà servito un avanzo del giorno precedente.

GUARDARE COSA ORDINANO GLI ALTRI

Questo consiglio vale per quei venditori che offrono più opzioni : meglio non avventurarsi, ad esempio, sulla versione con carne di un piatto che la gente del posto  consuma normalmente con sole verdure. Mi viene subito da pensare all’India, dove molti sono vegetariani e non si può sapere con certezza da quanto tempo il pollo è lì, che aspetta di essere cucinato. Credo che in questi casi sia decisamente meglio seguire la corrente e scegliere l’opzione vegetariana.

L’ IMPORTANZA DELLA TRASPARENZA

Tra un ristorante con la cucina sul retro e il bancone/cucina di un mercato a me, al contrario di quello che consigliava il medico indiano, sembra più sicuro il cibo della bancarella. Ovviamente se la bancarella in questione ha passato la mia personale ispezione! Mi fermo sempre a guardare come vengono preparate le pietanze, quanto vengono fatte cuocere e anche la pulizia dei piatti. Perché si dà per scontato che le cucine dei ristoranti di lusso siano più pulite, ma in realtà: chi ce lo garantisce? E a maggior ragione in paesi dove ci sono pochi controlli (o non ci sono per niente). Allora meglio controllare con i propri occhi.8FACFB34-EFC0-4CAE-B958-18E0C5F680D0

GLI UTENSILI E LE POSATE

Gli utensili sono importanti perché si può anche cuocere bene un pezzo di carne, ma se poi lo si mette nel piatto utilizzando la forchetta che si adopera anche per la carne cruda, ecco che c’è una contaminazione. Stessa cosa vale per gli utensili sporchi, o lavati male, in un’acqua che non viene mai cambiata.

NO ALLE BANCARELLE DOVE IL CUOCO È ANCHE CASSIERE

Questo è un consiglio che mi venne dato tanti anni fa, da un altro viaggiatore, nei miei primi giorni a Bangkok e che non ho più scordato. Sembra un dettaglio da niente, ma si sa quanto le banconote siano sporche e allora è sempre preferibile scegliere un posto dove, chi prepara il cibo e chi si occupa della cassa, sono due persone diverse.

LA REGOLA DELL’ ACQUA, GHIACCIO & CO

Questa è una regola che penso conoscano tutti: bere solo acqua in bottiglia ed evitare i cubetti di ghiaccio nelle bevande, che sono quasi sempre fatti con l’acqua corrente. Ma è importante anche controllare che l’acqua in bottiglia sia ancora sigillata. Evitare la verdura cruda, come le insalate e consumare solo la frutta che si può sbucciare. Attenzione anche ai piatti cucinati sui quali, prima di servire, vengono aggiunte erbe fresche come basilico o coriandolo, meglio toglierle prima di mangiare o, ancora meglio, chiedere che non vengano messe.

PORTARE SEMPRE CON SÉ 

Non sono una manica dell’igiene, ma quando viaggio in paesi esotici, dove i batteri sono diversi dai nostri e siamo quindi di base più esposti al rischio di contrarre malattie, porto sempre con me delle salviette o del gel disinfettante, per pulirmi le mani prima di mangiare, soprattutto quando sono stata tante ore in giro. Non so se questo accorgimento mi abbia aiutato, ma penso valga la pena prendere qualche precauzione extra!

ATTENZIONE ALLA BASSA STAGIONE 

Soprattutto se si viaggia in bassa stagione e si rimane legati all’idea di consumare i pasti nei vari ristoranti turistici si corre maggiormente il rischio di mangiare cibo poco fresco. Consiglierei di fare prima una ricerca e orientarsi sui posti con le migliori recensioni, che saranno comunque sempre abbastanza frequentati, anche in bassa stagione.

E per il resto, ci vuole un po’ di fortuna! Può capitare di mangiare cibo avariato anche in Europa, si può stare attenti, ma questo tipo di incidente non è mai al 100% evitabile.

 

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