Sono stata diverse volte a Parigi nel corso degli anni e i tre giorni che ci ho passato con mia figlia non sono certo stati quelli dove ho vissuto più a pieno la città!
Intanto ho rinunciato a tutti i musei (tranne quello d’Orsay, che ho però visto di corsa). Non ho fatto quello che più mi piace fare quando viaggio, ovvero gironzolare senza meta in cerca di angoli pittoreschi e negozietti particolari: troppo impegnata a stare dietro a mia figlia per perdermi nella città. Ho evitato gli affollati mercati del weekend. Non ho passato ore seduta in uno dei caffè del Quartiere Latino a leggere, scribacchiare e osservare i passanti…ore! Il tempo di un caffè veloce, fin tanto che la bimba è impegnata col suo succo di frutta, al massimo!
E insomma, se c’è una città dove mi vedo meglio da sola, quella città è proprio Parigi. Non perché la Ville lumière non offra niente alle famiglie con bambini, anzi! le cose da fare sono tante, è proprio un mio limite: per me Parigi è la città romantica per eccellenza, dove mi piace perdermi nel sogno bohemien di una ragazzina che da grande voleva fare l’artista. Però, quando qualche anno fa mio marito è dovuto andarci per lavoro, mi è comunque venuta voglia di raggiungerlo insieme a nostra figlia, anche se sapevo che avrei dovuto rinunciare a buona parte di quello che amo di Parigi.
Insieme a una bambina di poco più di un anno ho scoperto una città diversa, meno ideale, più normale. Abbiamo fatto a tratti cose assolutamente da turisti e a tratti cose da coppia parigina media con figli. La sosta al parco giochi, ad esempio, gli affollatissimi parchi del centro città: quartieri diversi, stessa folla di nanetti che corrono ovunque.
Abbiamo visitato diverse zone, interessanti per noi genitori e molto di meno ( facciamo per niente!) per la nostra bimba, che però non avendo scelta ci ha dovuto seguire!
Un luogo adatto ai piccoli viaggiatori è sicuramente il Jardin des Tuileries, che dal museo del Louvre si estende fino a Place de la Concorde e che fu fatto costruire dalla “nostra” Caterina de’ Medici. Lì nostra figlia ha corso e saltato come solo una bambina di quattordici mesi che è stata troppo tempo seduta nel passeggino sa fare! Gioia allo stato puro! E anche per noi genitori è stato un bel momento di relax, con la Senna da un lato e la Tour Eiffel sullo sfondo. In questo bel giardino, oltre alle vasche e alle fontane, si trova anche un parco giochi e diversi chioschetti dove bere qualcosa o fare uno spuntino.
La Tour Eiffel, è un po’ scontato dirlo, è un altro dei luoghi imperdibili, per gli adulti ma anche per i bambini. I più grandicelli l’apprezzeranno anche di più: mia figlia era ancora troppo piccola, ma le dimensioni l’hanno sicuramente impressionata.
La Senna. Sarà che io personalmente amo le città attraversate dai fiumi, ma immagino che anche ad un bambino possa piacere passeggiare lungo la riva a guardare le imbarcazioni e ancor più fare un giro in battello.
La cattedrale di Notre Dame, che immagino sia un must per chi ha figli che hanno visto il film di animazione Disney, può interessare anche i più piccoli, che non conoscono il gobbo Quasimodo, in quanto l’interno in stile barocco, soprattutto le bellissime vetrate colorate, affascinano a qualsiasi età.
La fontana Stravinsky, sulla piazza del centro Pompidou, con le sue accattivanti sculture ad opera di Tinguely e Niki de Saint Phalle, che grazie alle forme e ai colori ispirati dal Parco Güell di Barcellona, attireranno sicuramente l’attenzione anche dei più piccoli. La particolarità, poi, è che si muovono e spruzzano acqua.
Anche una visita al Centro Pompidou potrebbe piacere ai bambini, soprattutto ai più grandi: l’arte moderna di solito li attira molto. Noi con nostra figlia siamo invece stati al Musée d’Orsay, anche questo fattibile con bambini, perché non troppo grande (a differenza del Louvre, dove personalmente non porterei un bambino al di sotto dei 10 anni).
Sempre in zona centro Pompidou ci sono molti artisti di strada, tra cui musicisti, caricaturisti e mimi: una vera attrazione per i bambini! Anche a Montmartre ci sono gli artisti, certo, ma è molto più affollato, soprattutto nella famosa Place de Tertre.
A Montmartre vale comunque la pena andare. Intanto per la vista che è meravigliosa e poi perché si può prendere la funicolare, che ai bambini piacerà. I più piccoli, che hanno da poco imparato a camminare, e che impazziscono per le scale, crederanno di trovarsi in paradiso con tutti quei gradini. In realtà non so se ogni bambino attraversi la fase di amore per le scale o se questa fosse una peculiarità di nostra figlia, ma a lei di sicuro è piaciuto!
Per i più grandicelli ci sono poi musei interattivi e altre attività interessanti, che noi non abbiamo testato per ovvi motivi. Tutto sommato però, una città cara come Parigi, dove una famiglia, anche in pochi giorni, si ritrova a spendere parecchio solo di alloggio, per non parlare di tutto il resto… non so quanto valga la pena portarci dei bambini piccoli, che non sono ancora in grado di apprezzare la maggiorparte di quello che la città ha da offrire. Inoltre, rispetto ad altre capitali europee, l’ho trovata meno attrezzata, spesso i ristoranti erano sprovvisti di seggioloni e fasciatoi e non tutte le fermate della metropolitana avevano l’ascensore.
Credo sia invece una destinazione fantastica se si viaggia con adolescenti e pre-adolescenti e infatti sicuramente tra qualche anno ci torneremo!