Viaggiare con bambini piccoli : come e perché

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Perché andare a complicarsi la vita partendo con i figli ancora piccoli? Questa domanda  mi è stata rivolta spesso da familiari e amici stretti, nel corso di questi anni. “Siete due pazzi” fu il commento a caldo di mia madre, quando le annunciai che avrei portato la sua allora unica nipotina, di due anni appena compiuti, a Cuba. “Sei una pazza” mi ha ripetuto questo inverno una cara amica, lei stessa amante dei viaggi, alla vigilia della mia partenza per la Thailandia, e stavolta non con uno, ma con ben tre figli al seguito. Perché non riesco a farmi bastare un paio di settimane al mare in estate? Perché questa esigenza, se poi, come è facile immaginare, ci sono anche tanti inconvenienti?

Io e mio marito ci siamo conosciuti al confine tra la Thailandia e il Laos. Stavo cercando un tuk tuk che mi portasse nella capitale, Vientiane, quando questo tipo dall’aspetto inequivocabilmente nordico, si avvicina e mi propone di dividere un taxi con lui. Il viaggio è l’origine di noi due come coppia, è una radice che non abbiamo intenzione di strappare, adesso, solo perché abbiamo nel frattempo messo su famiglia; crediamo anzi, che sia importante per i nostri figli essere coinvolti in questa passione che accumuna i loro genitori.

Se si è viaggiatori lo si è per sempre. Non è giusto sacrificare la propria natura solo per il timore che certe mete non siano adatte ad una famiglia con bambini. I nostri figli sono felici se noi siamo sereni ed appagati. Certo, occorre pianificare bene, tenendo presente anche le esigenze dei più piccoli, ma con la giusta preparazione prima di partire, perfino le mete più  esotiche sono ancora accessibili!

Viaggiare è un’esperienza forte e molto educativa: entrare in contatto con culture diverse, giocare con bambini che parlano lingue incomprensibili, scoprire sapori nuovi, odori diversi da quelli abituali, di casa. E poi colori, immagini attraverso le quali si impara ad osservare e apprezzare la bellezza. La meraviglia di vedere le banane che crescono sugli alberi. La sorpresa di ritrovarsi circondati dalle scimmie, che ci saltellano intorno e vorrebbero strapparci gli oggetti di mano. Il divertimento del seguire gli elefanti giù al fiume e guardarli fare il bagno. Tutto questo lascerà ricordi indelebili nei nostri figli e anche se i più piccoli dovessero dimenticare i singoli episodi, le terre visitate rimarranno in loro, sotto forma di impronte sensoriali.

Il viaggio è un regalo che facciamo ai nostri figli, perché in assenza di routine e in luoghi dove noi stessi, come adulti, ci mettiamo maggiormente in gioco, siamo più aperti a qualsiasi evenienza, più disposti a prendere la vita così come viene: La  famiglia si ritrova unita in una grande avventura, dove anche i piccoli hanno un ruolo importante, al pari dei genitori.

I bambini sono una fonte inesauribile di idee e di risorse, a volte si tende a sottovalutare ciò di cui sono capaci. Il viaggio è anche un’occasione per scoprire lati dei propri figli che ancora non si conoscono e per lasciare che i nostri figli entrino a loro volta in contatto con aspetti del nostro carattere che rimarrebbero altrimenti nascosti, nella quotidianità.

Viaggiare con i bambini spalanca un’infinità di porte! Mi è capitato di andare negli stessi luoghi, da sola e con i figli, e devo dire che la gente si è dimostrata non solo più aperta ed interessata a conoscerci, ma siamo stati trattati anche con più onestà: Persone incontrate per strada, che si sono messe a contrattate il prezzo del taxi al posto nostro, per assicurarsi che non venissimo imbrogliati. Cibo regalato ai più piccoli, dai vari venditori ambulanti. E poi sorrisi e braccia sempre aperte per accogliere i nostri esotici bambini dalla pelle chiara e i capelli biondi. Queste attenzioni ci hanno fatto sentire protetti, benvoluti e decisemante molto più “a casa” rispetto a quando eravamo io e mio marito da soli.

Insomma, se da una parte il viaggio con i figli al seguito è più impegnativo e richiede più organizzazione, rispetto a quello fatto da soli o con altri adulti, regala anche una serie di vantaggi e sicuramente porta ad avere un approccio diverso con la gente del posto ; il passo rallenta e ci fa scoprire angoli nascosti, fa soffermare su dettagli che ci sarebbero altrimenti sfuggiti.

Se si smette di pensare a tutti i possibili scenari catastrofici e ci si concentra sulle infinite sfumature della bellezza che un viaggio in famiglia rappresenta, ecco che allora tutto il resto viene da sé, e una volta rotto il ghiaccio il difficile non sarà partire, ma non poter partire più spesso!

 

Un commento

  1. […] Deutsches Museum. Il museo della scienza e della tecnologia più grande d’Europa sorge su un’isoletta del fiume Isar e saprà conquistare i bambini in età scolare con i vari treni, sottomarini, navi, aerei, missili, elicotteri…ci sono un’infinità di esposizioni, anche una miniera! I più piccoli hanno uno spazio dedicato interamente a loro, il Kinderreich, a partire dai 3 anni, con diversi giochi d’acqua, enormi blocchi lego per costruire, strumenti musicali, un vero camion dei pompieri su cui è possibile salire e altro ancora. […]

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