Rabat, la capitale del Marocco, con i bambini

Reti dei pescatori al tramonto, Rabat, Marocco

La capitale di un paese rappresenta solitamente la porta d’ingresso al paese stesso. Rabat in questo è un po’ un’eccezione, dato che molti preferiscono volare direttamente su Fès o Marrakech, comodamente servite da compagnie low cost, o arrivano a Tangeri in traghetto. E poi, tra le tante attrazioni che il Marocco offre, a partire dalle sue città simbolo fino al deserto, una grossa fetta di turisti sceglie di sacrificare la capitale Rabat, considerata troppo moderna e poco rappresentativa del paese. Infondo a tutti noi piace inseguire l’idea romanzata che si ha di un luogo! Come i film americani girati in Italia, dove non manca mai la Cinquecento vintage e qualche vecchietta vestita di nero, col fazzoletto in testa.

C’è da dire che il Marocco riesce a sorprendere e incantare ad ogni angolo senza dover fare troppi sforzi, ma è anche un paese che negli anni si è molto sviluppato, soprattutto nei grandi centri abitati e la sua capitale rappresenta perfettamente la realtà odierna.

Rabat è una città che rispetta la tradizione, ma è al contempo moderna e vale assolutamente la pena di visitarla, se si ha tempo.

La considero una tappa perfetta, da inserire in un viaggio in Marocco con dei bambini, perché permette a genitori e piccoli viaggiatori di riposarsi un po’ dalle fatiche di altre destinazioni, il deserto o città come Fès e Marrakech, affascinanti e imperdibili, ma decisamente faticose sotto certi aspetti.

Nell’area della nouvelle ville, sviluppata ai lati di un grande boulevard alla francese, con palme e aiuole, i ragazzini passeggiano abbracciati alle loro innamorate, mangiano cibo dei fast food americani e dagli atteggiamenti e il look potrebbero benissimo essere scambiati per adolescenti italiani. In giro si incontrano tante giovani donne in tailleur, di ritorno da una giornata in ufficio, e altre in maglietta aderente e skinny jeans, lontane anni luce dal velo e i vestiti castigati che, molto probabilmente, ancora indossano le loro madri.

Boulevard alla francese nella parte nuova di Rabat, Marocco

Si nota subito che Rabat è pulita e organizzata. Qui, a differenza di tante altre altre città marocchine, si può evitare di usare il taxi perché il centro è ben servito dai mezzi pubblici. A Rabat abbiamo anche incontrato l’unico parco giochi di tutto il viaggio, per la felicità dei nostri figli! Si trova all’interno del Jardin Nouzhat Hassan, un bel giardino pubblico molto centrale e curato.

Certo, la medina di Rabat non ha il fascino di quella di Fès ( che infondo è la più bella del Marocco! ) ma se ne apprezzano le strade ampie, (soprattutto dopo essersi persi in altre labirintiche medine) la quasi assenza di stranieri e la cordialità dei commercianti.

Muri bianchi nella tranquilla Medina di Rabat, MaroccoIl mercato della Medina di Rabat, la tranquilla capitale del Marocco

Una delle zone più suggestive è quella della Kasbah di Oudayas. L’accesso principale è attraverso l’imponente porta, Bab Oudaya. La kasbah, è una cittadella fortificata e sorge in cima ad una scogliera che regala una splendida vista, sia sull’oceano che sulla città gemella di Salè, ubicata dall’altra parte del fiume. All’interno della Kasbah le case sono tutte bianche e blu, con balconi fioriti e bellissimi portoni e, a parte qualche guida non autorizzata e insistente, è una zona tranquilla e interamente pedonale, in cui perdersi in cerca di dettagli da fotografare.

Se avete tempo consiglio anche di prendere, per pochi Dirham, una delle piccole imbarcazioni che vi porteranno sull’altra riva. A Salè c’è una spiaggetta non proprio pulita ma tranquilla, con vista su Rabat, e una medina molto autentica.

Le mura della suggestiva cittadella fortificata di Rabat, Marocco

I vicoli bianchi e blu della Kasbah di Rabat, cittadella fortificata della capitale marocchina

La torre di Hassan è un sito iscritto alla Lista Patrimonio mondiale tutelato dall’UNESCO ed è il minareto di quella che avrebbe dovuto essere la moschea più grande del mondo, almeno secondo il sultano Al-Mansour, che però non la vide mai completata e i lavori furono definitivamente abbandonati alla sua morte. Sulla stessa piazza è stato costruito, in tempi più recenti, il mausoleo di Mohammed V, il padre dell’attuale sovrano del Marocco, un personaggio diventato quasi subito familiare, anche per i nostri bambini, dato che le sue foto sono appese praticamente ovunque, tutto il paese. Noi abbiamo visitato la torre alla fine di una mattinata piovosa e l’abbiamo comodamente raggiunta in tram dal centro città.

Torre di Hassan a Rabat, Marocco

Infine Rabat ha il fascino di una città di mare e si può anche praticare surf! In primavera l’acqua era troppo fredda per fare il bagno e le onde apparivano minacciose agli occhi dei nostri bambini, che si sono molto divertiti a giocare sulla battigia e a guardare i surfisti in equilibrio sulle loro tavole.

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